Margin Call

"Spiegamelo come se lo dovessi spiegare a un bambino". Queste le parole dell'amministratore delegato della società finanziaria protagonista del film. Ogni personaggio ha una morale propria e motivi diversi a guidarlo durante le ventiquattro ore in cui è ambientata la pellicola: uno dei pregi del film è, infatti, la rimozione del velo che ricopre queste enormi corporazioni, atto che lascia intravedere gli individui che le compongono e l'umanità che si aggira in questi enormi e silenziosi palazzi di vetro. Qualcos'altro, però, si cela dietro a quei monitor pieni di numeri, incomprensibili anche a chi ci lavora ("sai bene che non ci capisco nulla", sentirete più volte questa frase): una lucidità spietata, una matematica freddezza che non risparmia nessuno e che ha come unico scopo quello di perpetuare la propria esistenza. Un cast d'eccezione serve al meglio le intenzioni dello sceneggiatore, in un'opera che saprà soddisfare tutti coloro che avranno la voglia di scoprire quanto in profondità, nei dettagli, il diavolo sia in grado di nascondersi.

Concentra in una notte un processo che è durato mesi. La drammatizzazione è efficace, pur rinunciando al glamour e alle scene madri in stile Wall Street. Tutto avviene quasi sottovoce, come quando si complotta per uccidere qualcuno, anche perché, in effetti, è ilmercato che sta per essere ucciso. Non ci sono eroi, solo persone che, di fronte a scelte difficili, fanno quello che fanno le persone normali: cercano di salvare la pelle. Cast eccellente che tiene a bada il protagonismo, lavora di sottrazione e si mette al servizio dei personaggi.

Film molto interessante. Il tutto si svolge in poche ore che cambieranno per sempre la vita di milioni di persone. Ma la storia non è finita. Si ripeterà ancora nel tempo. Basta essere da una parte o dall'altra. A voi la scelta. È la percezione di un momento eccezionale che ti passa accanto. La musica di sottofondo un must. Consigliato per intravedere una piccola luce di quanto è avvenuto negli anni 2007-2008