Birdman (o l'imprevedibile virtù dell'ignoranza)

Quando un film del genere viene osannato dalla critica, spesso nasconde un tranello, una trappola... in questo caso, la trappola è data dalle grandi interpretazioni dei singoli (Keaton su tutti) che lasciano in secondo piano una storia abbastanza piatta e piena di clichè: per buona parte del film, si cerca di capire dove il regista voglia arrivare e, senza rendercene conto, si arriva a un finale abbastanza prevedibile e scontato... diciamo che sicuramente per l'Oscar c'era di meglio...

Un Michael Keaton rinato per un film soggettivo, dalla difficile valutazione generalizzata e che lascia spazio a molte interpretazioni. Per nulla lento o banale offre sequenze magistrali e dall'alto impatto visivo ed emotivo, facendo vivere allo spettatore tutta la frustrazione, le ossessioni e i voli pindarici di questo schizofrenico disgraziato.

Un mix di non senso, nevrosi, frustrazioni e schizofrenia La storia di un uomo dotato di super poteri ( reali o metaforici ? boh ! ), che in passato è stato un famoso attore stile "avengers" e che nel presente vive la paranoia del complesso di affermarsi come uno stimato attore impegnato. Alla fine una volta ottenuto il successo agognato ma perseguitato dalla schizofrenica voce del suo Alter Ego, sempre presente nella sua testa nei momenti di solitudine, si butterà nel vuoto cadendo da una finestra o spiccherà il volo come un vero supereroe ? Scopritelo voi stessi se volete perdere malamente due ore del vostro tempo.