Raffaello: Il Giovane Prodigio
La madre, l’amante, la committente, la dea: le ‘protagoniste’ della vita di Raffaello sono anche dei superbi ritratti femminili che permettono di raccontare il pittore da una nuova prospettiva e indagare sulla sua continua ricerca della bellezza assoluta. È questa la chiave di lettura del nuovo docu-film Raffaello Il Giovane Prodigio, che pone l’accento sulla metamorfosi artistica del pittore urbinate e sulla sua capacità di apprendere ininterrottamente senza mai ripetersi, ripercorrendone la vita dall’infanzia fino al momento della scomparsa. A 8 anni Raffaello perde la madre. Secondo la tradizione, il padre, Giovanni Santi, avrebbe ritratto la moglie Magìa nelle vesti di una madonna che fa addormentare il proprio bambino, mantenendo vivo nel figlio il ricordo della madre. La madonna con bambino diventa così un tema portante di tutta la carriera di Raffaello che, insieme ai ritratti femminili sono quelli che meglio raccontano la sua straordinaria abilità di interpretare la bellezza. La sua ricerca parte da figure realmente esistite per approdare a una bellezza ideale che culmina nella realizzazione della Galatea, una ninfa che racchiude in sé le più belle parti di ogni donna. La Muta, la Dama con Liocorno, la Velata, la Fornarina sono tra i ritratti più celebri di Raffaello, tracce evidenti della sua continua capacità di mutare, come i grandi artisti contemporanei. Opere che celano tuttora dei misteri ma che sono riuscite, nel corso dei secoli, a tramandare un canone di bellezza e una sensibilità ancora attuali: non è un caso se, alla fine della II Guerra Mondiale, un cronista russo di origini ebree nel guardare gli occhi della Madonna Sistina riconosce il volto di molte mamme vittime dell’Olocausto. Ad enfatizzare il racconto, l’uso di animazioni grafiche che, ispirandosi alle classiche illustrazioni in bianco e nero e attraverso un linguaggio evocativo e onirico, danno forma ai momenti chiave della vita di Raffaello in cui mito, leggenda e realtà si mescolano. Pittore del Papa, conservatore delle antichità, archeologo-esploratore che discende in un’oscura Domus Aurea, Raffaello è una figura versatile e piena di ingegno. “Basterebbe guardare le sue prime opere, quelle dipinte intorno al 1500 e le ultime, quelle del 1519-20, per rendersi conto che si tratta di due artisti completamente diversi. Se non sapessimo dai documenti e dalle fonti che sono opere dello stesso pittore, probabilmente noi storici dell’arte ipotizzeremmo due artisti diversi” – Vincenzo Farinella.
Con Vincenzo Farinella, Lorenza Mochi Onori, Tom Henry
Regista Massimo Ferrari