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The Witch

2016 • 92 minutes
3.6
145 reviews
90%
Tomatometer
V.M.14
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About this movie

Vincitore al Sundance Film Festival 2015 del premio per il miglior regista (Robert Eggers). I concetti secolari di stregoneria, magia nera e possessione sono rivisitati e riuniti per raccontare la storia intima e avvincente dello spaventoso disfacimento di una famiglia. Ambientato nel New England intorno al 1630, THE WITCH segue un contadino cacciato dalla sua piantagione coloniale e costretto a spostare la sua famiglia in un remoto appezzamento di terreno ai margini di un inquietante bosco che si dice sia popolato da streghe. Quasi immediatamente cose strane e inquietanti iniziano ad accadere, gli animali muoiono in modo violento, le colture marciscono e uno dei bambini scompare, solo per tornare apparentemente posseduto da uno spirito maligno.
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V.M.14

Ratings and reviews

3.6
145 reviews
Devis Ferrari
November 9, 2017
Se avete visto “L’insaziabile”, “The Missing”, “The Village”, “Devil”, “The Blair Witch Project” e “Antichrist”, allora avete già visto questo film, e magari ne siere rimasti anche più soddisfatti. Prendete 6 personaggi legati tra loro (in questo caso padre, madre e 4 figli), sistemateli in un luogo isolato (in questo caso una bicocca in riva ad una cupa foresta), sussurrate nelle loro orecchie le parole come “sospetto”, “invidia”, “desiderio” e lasciate passare il tempo. Non dimenticate di ambientare il tutto nel “medioevo americano”, quel periodo più o meno lungo durante il quale l’ordine sociale era mantenuto a citazioni della bibbia e roghi di quando in quando. Ah, ricostruite anche bene, benissimo il modo di vivere e soprattutto i costumi, qualcuno apprezzerà. Il film cerca di rileggere questo periodo attraverso (come dice il sottotitolo) la rappresentazione di una delle tante leggende popolari del New England, e lo fa in un modo che, nonostante siamo nel 2017, alcuni trovano ancora “geniale”, ovvero miscelando la realtà (che gli autori tengono a precisare sia basata su trascrizioni dell’epoca) e l’immaginario. Questo mix si traduce in un film che, forse proprio per quel suo voler sfuggire ad un incasellamento di genere (è un horror? È un thriller? È un dramma psicologico?), finisce con l’essere per nulla coinvolgente. Nell’incedere lento di inquadrature, curatissime, ricercatissime ma forzatamente sottolineate da un audio che dovrebbe suscitare “paure ancestrali”, si è spinti a confidare in una rivelazione finale alla Shyamalan che motivi anche lo spendere il proprio tempo rimanendo spettatori di questo film. Quando il tutto dovrebbe raggiunge il suo climax però, si è ancora in una fase arretrata di coinvolgimento, l’artificio è ancora evidente: chi guarda sta ancora guardando una cosa da fuori , di passaggio, che è lì, staccata. Con questa pellicola si sottolinea che a far paura non dovrebbe essere tanto la natura del male ma la natura umana stessa, la quale racchiude in sé una naturale poliedricità che la mente spesso non si spiega (e non potrebbe nemmeno), generando così paure, credenze, superstizioni. Ma dire questo vestendolo di determinati abiti e determinate azioni, mi sembra sia accomunabile a raccontare oggi la barzelletta del fantasma formaggino e pretendere che faccia ridere. Culturalmente veniamo da una società che queste cose le ha già rilette e reinterpretate in mille salse, sia nella fiction che nella vita reale. Le streghe cattive non fanno più paura; la speculazione sul divino è maturata nei vari film di esorcismi e processi per pedofilia insabbiati. Raccapriccia di più perdere il proprio smartphone che trovarsi un demone in casa.
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Raimondo Pedini
December 19, 2016
La storia mantiene quella suspence e un'ambientazione retrò e dark. È un horror più ravvicinato alla dottrina di Poe e Lovercraft, dove non è la visualizzazione del male la paura ma, il senso di cupo e di terrore dell'ignoto, l'origine della paura stessa. Non è particolarmente dinamica la storia ma, a suo modo ha un certo fascino come scritto precedentemente. Il finale non particolarmente avvincente. Nel complesso un film apprezzabile a mio modo di vedere.
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Moreno Pirovano
January 7, 2017
Legno pioggia animali, un film decisamente sopra le righe per essere un horror. Soprattutto la riproduzione d'epoca che all'apparenza (che in film è quello che ci deve bastare) sembra perfetta. L'atmosfera di costante disperazione e affidamento al magico e alle scritture in un luogo in cui le scritture vengono inquinate dalla foresta spaventosa fatta di suoni, soprattutto, e di pulsioni di ragazzini. Un bellissimo mix tra recitazione e fantasia dove la fantasia c'è solo alla fine, quasi dentro i titoli di coda, tutto il resto rimane storicizzabile, cruda, reale paura del confine tra il nuovo continente e il rinnegato passato dove alle finestre c'erano vetri e tutto era moderno. In poche parole però questo è un vero horror, non ci sono dubbi, ma lo è con uno spirito fisico e terreno particolarmente convincente.
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